La “Analysis of Virtual Evidence” risolve un cold case
L’assassino di Valeriano Poli, bolognese ucciso nel 1999 con otto colpi di pistola, ha adesso un nome grazie alle tecnologie moderne.
Per risolvere il caso, infatti, si è ricorso alla “Analysis of Virtual Evidence”, tecnica di comparazione tridimensionale.
L’unico elemento a disposizione era un video datato qualche giorno prima, ritraente la vittima con ai piedi le stesse calzature che presentavano macchie di sangue la sera dell’omicidio. Si sono dunque comparati i frame estratti dal video con un ambiente virtuale tridimensionale, la scansione laser ha trasformato la scarpa da prova fisica a prova digitale (virtual ecidence) e, sovrapponendo quest'ultima alle immagini registrate, è stato possibile confermare che le scarpe non riportavano ancora alcuna macchia di sangue.